-->

Latte fonte di calcio. Siamo sicuri?

Il latte contiene tanto calcio, vero, ma pare sia un po’ come un usuraio: prima ti presta ingenti quantità di calcio, poi te le richiede indietro con gli interessi.
Il latte infatti contiene molte proteine animali che per essere smaltite dal corpo richiedono, ironia della sorte, calcio! Più di quanto ne abbia fornito. Il bilancio così risulta negativo.
Se chiedete al vostro medico o se cercate in Internet, sentirete molti pareri contrari a quanto ho appena scritto, eppure, come mio solito, mi sono basata su studi scientifici che ora andiamo a vedere.


Latte e osteoporosi

L’osteoporosi è una malattia sistemica derivante da una mancanza di calcio alle ossa. Poichè il latte contiene tantissimo calcio, i medici caldeggiano l'uso di latte e derivati soprattutto per chi è a rischio o già soffre di osteoporosi.

L'Harvard Nurses' Health Study, che ha seguito clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni, ha mostrato che l'aumentato consumo di latte non avrebbe alcun effetto protettivo sul rischio di fratture. Anzi, l'aumentata introduzione di calcio attraverso latte e latticini era associato con un rischio di fratture più elevato.

Uno studio australiano ha mostrato gli stessi risultati, nel quale si dichiara che "il consumo di prodotti lattiero-caseari, in particolare all'età di 20 anni, è stato associato ad un aumento del rischio di frattura dell'anca in età avanzata.". Inoltre altri studi non hanno trovato alcun effetto protettivo del calcio da latticini sulle ossa.

Il recente report dell'Organizzazione Mondiale della Sanità  e della FAO sulle evidenze raccolte sul problema osteoporosi, indica che per la maggior parte delle persone sembra non esserci alcuna correlazione tra un aumento dell'introito di calcio e una diminuzione del rischio di fratture ossee. Le raccomandazioni OMS/FAO per l'osteoporosi indicano di mangiare più frutta e verdura piuttosto che affidarsi ai latticini per assicirarsi una buona salute delle ossa. [WHO/FAO2002]

Quindi che fare?

Salvo si soffra di intolleranza al lattosio (peraltro forma abbastanza comune) i problemi nascerebbero principalmente dall’abitudine giornaliera e non dal consumo saltuario e moderato.
Il consiglio (non il mio, visto che non sono un medico, bensì quello di chi ha svolto i suddetti studi) è quindi quello di limitare molto il consumo di latte e suoi derivati e di cercare di assumere le giuste dosi di calcio da alimenti e nutrienti di origine vegetale, come cereali integrali, legumi, frutta secca.
Per quanto riguarda il latte di soia non mi sono ancora informata abbastanza per farmi un'opinione sul fatto che possa essere effettivamente considerato un alimento adatto all'assunzione quotidiana in sostituzione al latte. Quello che so, per il momento, è che è opportuno accertarsi della provenienza (OGM, pesticidi utilizzati) e in ogni caso tenere presente il fatto che la soia è ricca di alluminio, un metallo che può essere causa di intossicazioni e che già assumiamo in dosi più che sufficienti (ahimè) a causa delle vaccinazioni pediatriche.



NOTE: questo articolo non si prefigge di stabilire verità assolute in campo nutrizionale ne tantomeno vuole fungere da prescrizione medica, ma solo stimolare lo spirito critico del lettore, invitandolo ad informarsi meglio sull'argomento trattato.

Link correlati:


Video della televisione russa contro il latte

Promozione di ottobre a Varese

Da Ottobre inizio a lavorare al Centro Naturopatico Aequilibrium e per il primo mese è prevista la promozione per i miei trattamenti di Kinesiologia (incluso il test delle intolleranze alimentari), Craniosacrale e consulenza sui Fiori di Bach come riportato nel volantino che ho appositamente approntato:


Qual è la differenza tra Naturopatia e Kinesiologia

Che differenza c'è tra il Naturopata e il Kinesiologo?
La naturopatia o medicina naturopatica è un insieme di pratiche bionaturali, i cui fondamenti teorici provengono da principi di diversa provenienza, e che ha come obbiettivo la stimolazione della capacità innata di autoguarigione o di ritorno all'equilibrio del corpo umano, denominata omeostasi, attraverso l'uso di tecniche e di rimedi di diversa natura, oppure attraverso l'adozione di stili di vita sani e in armonia con i "ritmi naturali".
Tutto ciò si adatta anche alla definizione di Kinesiologia. Quindi dove sta la differenza?
La differenza sta nel fatto che il kinesiologo basa tutto il suo lavoro sul test kinesiologico. In altri termini, l'identificazione della problematica così come la scelta su quale tecnica o rimedio adoperare per risolverla non vengono fatte basandosi tanto sulle sue nozioni acquisite come professionista (cioè sul "sul libro c'è scritto che per il tal problema si usa il tal rimedio") e sulle evidenze del cliente (aspetto, comportamento, sintomi) quanto soprattutto sul test kinesiologico, il quale è il modo per chiedere direttamente all'organismo del cliente cosa è meglio per lui.
Ovviamente anche in kinesiologia le competenze dell'operatore sono fondamentali, tante più discipline bionaturali conosce tanto meglio è, tuttavia cambia l'approccio: demandare l'indicazione della strada da prendere al corpo della persona trattata permette di capire la vera causa sottesa (spesso tutt'altro che evidente), un trattamento personalizzato e un migliore feedback per l'organismo, il quale non recepisce il trattamento in modo passivo bensì interagisce e di conseguenza è maggiormente agevolato nel convogliare le innate risorse di auto-guarigione.
In Kinesiologia dunque, a parità di problematica, si potrà avere una persona che verrà trattata con tecniche di riflessologia e un'altra che verrà trattata con Fiori di Bach, ma non è stato l'operatore a deciderlo arbitrariamente, bensì è stato chiesto al corpo: "cosa è meglio per te ora?".


Questi sono i grandi valori aggiunti della Kinesiologia, che tuttavia presuppone una certa dose di umiltà da parte dell'operatore, il quale dovrà saper mettere le sue competenze al servizio del cliente lasciando da parte la tendenza a voler decidere lui cosa è meglio, in modo arbitrario.

Anche nelle scuole di naturopatia insegnano un rudimento di test kinesiologico: in genere il cosidetto o-ring, che però viene usato solo per scegliere tra un ventaglio di tecniche e rimedi scelti dall'operatore dopo che quest'ultimo ha già svolto una sua valutazione.

Dunque cosa è meglio, la Kinesiologia o la Naturopatia? A mio avviso l'ideale è l'utilizzo delle competenze naturopatiche mediante il metodo Kinesiologico.

Evidenze Scientifiche a favore di Omeopatia e Floriterapia

L' Omeopatia? Fiori di Bach? "Ah, sciocchezze, semplice effetto placebo" vi risponderanno la maggior parte dei medici e degli scienziati. Eppure nel seguente video, dopo una veloce spiegazione di cosa sono i Fiori di Bach, parlo degli studi e degli esperimenti scientifici che invitano ad una ragionevole ipotesi su come tali rimedi possano funzionare (il concetto è applicabile anche all'omeopatia):



Nel 1988 Jaques Benveniste, professore all'Università di Parigi-Sud, di Clamart, direttore dell’Unité 200 dell’Institut National de la Santé e de la Recherche Médicale (INSERM) di Parigi, pubblicò sulla rivista Nature l'articolo "Human basophil degranulation triggered by a very dilute antiserum against IgE." in cui si dimostrava che diluizioni estreme di un antisiero (tanto estreme che non dovevano più esistere molecole dell'antisiero, in quella soluzione, in pratica diluizioni omeopatiche) in acqua, producevano lo stesso effetto che l'antisiero ha in condizioni normali, cioè quello di scatenare la degranulazione dei granulociti basofili (una classe di globuli bianchi che interviene nei meccanismi di difesa immunitaria). Una sostanza in diluizione omeopatica aveva un effetto, misurabile. Per la prima volta. Era la dimostrazione che la memoria dell'acqua esisteva.
Tuttavia questo studio fu riprodotto poco tempo dopo da una commissione della stessa rivista e questa volta la degranulazione non avvenne, perciò si archivio la  faccenda come "bufala".  Eppure...

nel 2010 il lavoro di Beneviste viene rivalutato dal virologo francese dott. Luc Montagnier, premio Nobel nel 2008 per la scoperta dell' HIV che affermò:
"I miei studi sul virus dell'AIDS mi hanno portato ad avvicinarmi alle idee di Benvenistee ancora: "Non posso dire che l'omeopatia funzioni. Quello che posso dire ora è che le alte diluizioni funzionano. Le alte diluizioni di qualcosa, non sono nulla. Sono strutture di acqua che imitano le molecole originali. [...] Interessarsi di ciò non è fare pseudoscienza. Non è ciarlataneria. Sono fenomeni reali che meritano studi ulteriori." (rivista Science - 24 dicembre 2010)

"possiamo dire che ci sia una regola importante dell’omeopatia che noi ritroviamo nelle nostre ricerche: l’effetto delle alte diluizioni. Quando diluiamo molto una molecola, essa sparisce man mano che la diluiamo, ma mantiene la sua efficacia biologica. In questo momento molte persone sostengono che non sia possibile avere efficacia se non sono presenti certe quantità di molecole, ma io invece credo di si. Tutto questo accade perché l’acqua può mantenere le informazioni delle molecole biologiche, e penso che in effetti sia quello che da molti anni è stato trovato un po’ empiricamente dall’omeopatia."
(Il Giornale - 21/10/2010)


Queste conclusioni di Montagnier si basano su un fenomeno che egli aveva osservato:
"Quando una sospensione di micoplasmi è filtrata attraverso filtri di porosità notevolmente più piccoli della taglia dei micoplasmi, il filtrato ottenuto è apparentemente sterile se coltivato e/o analizzato. Ma se poi viene posto in incubazione con linfociti T umani (non infetti da micoplasma), dopo due o tre settimane si osserva la ricomparsa di micoplasmi con tutte le loro caratteristiche, anche se il filtrato è portato alla milionesima diluizione".
 

Montagnier afferma, in merito all'acqua:
"Il messaggio dell’acqua è quello di farci capire che è un liquido straordinario, molto presente nell’universo, è un liquido che non ha le proprietà fisiche che noi ci aspettiamo, e siamo in tanti a pensare che può creare delle strutture interne, come dei “semi di materia” che hanno delle proprietà molto diverse, e in particolare che possono tenere la memoria di alcune molecole biologiche. Penso quindi che l’acqua abbia un ruolo fondamentale nell’origine della vita: il mio messaggio è che essa deve essere studiata sempre più.(Il Giornale - 21/10/2010)

Merita citazione anche il "modello di coerenza dell’acqua" di Giuliano Preparata e di Emilio Del Giudice. Emilio Del Giudice,scienziato di fama internazionale presso l'Istituto di Fisica Nucleare di Milano, noto per lo studio sulla fusione fredda commissionato nel 2001 dal nobel Carlo Rubbia, allora presidente dell'ENEA. Condisse ricerche con Giuliano Preparata sul fenomeno della memoria dell'acqua, nell'ambito della CQED (Coerenza elettrodinamica quantistica).
Secondo questa teoria esistono domini di coerenza nell'UniVerso, in grado di allineare i campi elettromagnetici. Questo potrebbe dare un fondamento scientifico alla dinamizzazione omeopatica, in quanto le molecole di acqua conserverebbero una geometria molecolare correlata agli elementi chimici con cui entrano in contatto. (
E. Del Giudice, G. Preparata, G. Vitiello, Physical Review Letters, 29 agosto 1988)
"Questi domini di coerenza hanno una dimensione di decine di micron, in cui milioni di molecole oscillano all'interno di un campo elettromagnetico di tipo coerente, protetto da legami di idrogeno con entropia costante all'interno." (R.Arani, I. Bono, E. Del Giudice, G. Preparata, Int. J. Of Mod. Phys. (1995) 1813 ed anche G. Preparata QED & Medicine - Proceedings meeting del 14.12.1999 Univ. Roma La Sapienza)

Si potrebbero anche considerare gli studi del Prof. Vittorio Elia (fisico-chimico dell’Università di Napoli), del chimico Prof. Alberto Ansaloni e altri. Insomma ormai non si tratta di una voce isolata, eppure quale eco hanno avuto le affermazioni del Dott. Montagnier? Certo se ne è scritto su qualche giornale (Il Giornale, La Stampa), ma non mi pare se ne sia  parlato al telegiornale o che sia stato redatto qualche reportage o documentario qui in Italia. E quali reazioni dal mondo scientifico? Quanti medici, avendo eventualmente sentito dire di questa cosa, si sono posti lo scrupolo di approfondire e il dubbio se rivedere le loro posizioni assolutistiche sull'omeopatia e la floriterapia?

Gli scienziati che, senza prediudizi, hanno il coraggio di andare in terreni inesplorati contro il parere di tutto il mondo accademico, meritano grande rispetto.

Per approfondimenti:

Articoli simili su questo sito:

Articoli correlati all'omeopatia: